Il recruiter ha un nuovo collega: il chatbot

Benvenuti nella nuova era del recruitment virtuale

Il recruiter ha un nuovo collega: il chatbot

Le nuove frontiere del settore

Il Recruitment è uno dei settori per cui la rivoluzione digitale si unisce ad un vero e proprio cambio di paradigma. Il report sui Global Recruiting Trends 2018 pubblicato da LinkedIn parla di “new era of recruiting”. Nuove tecnologie e una nuova visione del processo di selezione della risorsa innervano le membra di una struttura organizzativa sempre più evoluta e raffinata.

Il ruolo del recruiter è tra i più delicati e determinanti per il futuro di un’azienda; capacità decisionali, predittive, intuitive, strategiche: queste le doti professionali che gli si richiedono. Il buon recruiter sa vedere oltre il dato, dietro ad una voce sul curriculum sa intravedere un futuro aziendale, l’inizio di una percorso. I dati sono la sua materia prima. Se questi si presentano come un’enorme massa indefinita, eterogenea per forma, canale e contenuto, il recruiter vedrà gran parte del proprio tempo inghiottito da un’attività archivistica estranea alla sua professionalità.

Con dati già ordinati e pre-categorizzati, presentati in una veste facilmente fruibile, le sue ore e le sue energie saranno invece ottimizzate al massimo. Affidare questa fase preparatoria all’automazione è l’obiettivo primario della rivoluzione digitale. Lasciando all’umano ciò gli è veramente proprio. Il recruiter che può contare su di uno strumento che pre-selezioni i candidati migliori sulla base dei criteri che lui stesso ha individuato potrà investire più tempo e risorse nella conoscenza diretta di questi ultimi, potrà dedicare loro quella cura e quell’attenzione tutta umana che costituisce il primo, indispensabile tassello della costruzione del rapporto risorsa-azienda.

Sempre secondo il report sui Global Recruiting Trends 2018, i mezzi che rendono possibile questa rivoluzione sono:

  • Nuove tecniche di intervista, pensate per ricreare contesti più informali e per fare emergere le soft skills del candidato
  • Analisi dei dati
  • Intelligenza Artificiale, nell’ottica di ottimizzare i tempi delle fasi di recruiting più onerose e di garantire l’oggettività

Che ruolo giocano i chatbot in questa rivoluzione?

I chatbot hanno tutte le carte in regola per essere uno strumento cardine di questa rivoluzione. La nostra idea di chatbot al servizio del recruitment opera infatti su più livelli del processo, in perfetta sinergia con i recruiter umani.

Il chatbot infatti può:

  • Gestire l’intera interview col candidato, gestendo un percorso dinamico, che si rimodula ad ogni risposta del candidato
  • Far convergere i dati acquisiti su una piattaforma gestionale strutturata secondo le esigenze del recruiter
  • Eseguire un primo screening in base ai requisiti richiesti da ciascuna posizione
  • Rispondere alle domande del candidato sull’azienda e sulla posizione per cui si sta candidando
  • Eseguire un test sulle skills del candidato

Ma il recruiter umano deve avere il completo controllo di tutte le fasi del processo di selezione: se la direzione è quella di superare le procedure stereotipe e standardizzate del passato, il chatbot non può essere uno strumento rigido, frutto di un’elaborazione una tantum. Ed è per questo che parliamo di sinergia chatbot-recruiter.

Il recruiter infatti:

  • Ha il pieno controllo sulla fase di interview del candidato: tra le numerose scelte a sua disposizione vi è la possibilità di richiedere al candidato di caricare file in chat (cv, certificazioni, attestati) e di registrare file audio.
  • Progetta percorsi dinamici, calibrati sulle risposte del candidato.
  • Crea, aggiunge e modifica le Job in tempo reale dalla piattaforma gestionale del bot, in completa autonomia.
  • Predispone per ciascuna Job i filtri specifici che gli consentiranno di automatizzare le prime fasi di screening.
  • Può consultare e valutare in tempo reale le candidature direttamente dalla piattaforma gestionale del chatbot.

Ma com’è essere intervistati da un chatbot?

La prima fase del processo di Recruitment si gioca infatti, anche per il candidato, interamente sulla condivisione di dati e informazioni. Vediamo dunque se, anche dalla sua prospettiva, un chatbot può essere uno strumento di ottimizzazione. Avere il suo primo colloquio con un chatbot significa, per il candidato:

  • Certezza di condividere col selezionatore solo e soltanto informazioni pertinenti, obiettivo primario del candidato nel suo primo contatto col recruiter.
  • Vantaggi logistici: la candidatura può essere presentata da qualsiasi luogo, in qualsiasi momento, da qualsiasi device connesso a internet
  • Garanzie di oggettività e uniformità: il colloquio non può subire variazioni arbitrarie legate al fattore umano, nessun bias cognitivo rischia di inquinare la procedura
  • La naturalità e la linearità di una conversazione: la familiarità del mezzo chat, le domande poste in sequenza, una per volta, contribuiscono a far sentire il candidato a proprio agio
  • Avere a che fare con una viva voce dell’azienda: il tone of voice e l’intero modo di porsi del chatbot possono essere personalizzati e curati in ogni dettaglio, in modo da rispecchiare appieno la personalità aziendale

Considerando questi aspetti ci sentiamo quindi di dire che un chatbot rappresenta un valore aggiunto anche per il candidato.

Il futuro è oggi

La nuova era del Recruitment è già cominciata. L’Intelligenza Artificiale è tra i primi vettori di questo cambiamento. Per il report sui Global Recruiting Trends 2018 il 76% degli esperti di HR pensa che l’apporto dell’AI sul settore sarà significativo. I chatbot stanno rivoluzionando la Candidate Experience proponendo una sintesi unica tra umano e digitale. Secondo Juniper Research entro il 2022 i chatbot saranno in grado di ridurre i costi del Recruitment di 8 miliardi. Oggi l’apporto dell’AI trova il suo più naturale campo di applicazione nelle prime fasi del processo di selezione, per poi passare il testimone al recruiter umano, portatore di un valore aggiunto di intuito, empatia e capacità valutative per ora insostituibile. Ma non escludiamo affatto che in futuro l’intelligenza artificiale giochi un ruolo sempre più importante anche in fasi più avanzate del processo.

La strada è ormai tracciata. In collaborazione con i Recruiter delle aziende Clienti, Heres ha sviluppato nuove features di prodotto per l’avvio del nuovo dominio “Chatbot Recruitment”; il prodotto continuerà ad arricchirsi di funzionalità determinate dai needs dei nostri Clienti e dalle nuove possibilità offerte dalla tecnologia.

Siamo ufficialmente entrati nella New Era of Recruiting offrendo un cambio di paradigma grazie al quale una Intelligenza Artificiale diventa a tutti gli effetti un collega utile e prezioso che aiuta il recruiter umano a trovare il giusto candidato.

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